Trachemys Scripta

 

TASSONOMIA 

 

Dominio Eukaryota

 

Regno Animalia

 

Sottoregno Bilateralia

 

Phylum Chordata

 

Subphylum Vertebrata

 

Infraphylum Gnathostomata

 

Superclasse Tetrapoda

 

Classe Reptilia

 

Ordine Testudines

 

Famiglia Emydidae

 

Genere Trachemys

 

Specie T. scripta 

In natura

I loro habitat preferiti sono i laghi, gli stagni e i fiumi dal corso d'acqua lento e fangoso con abbondanza di piante acquatiche. In particolare, al prosciugarsi delle pozze d'acqua in estate, per riparasi scavano delle buche nel fango oppure si nascondono tra l'erba alta. 

 

È originaria del sud degli Stati Uniti (valle del Mississippi), specificamente dall'Illinois al Golfo del Messico.

 

Attualmente sono riconosciute le 3 seguenti sottospecie:

  •  Trachemys scripta elegans (Wied, 1839) - Centro e sud degli Stati Uniti
  •  Trachemys scripta scripta (Schoepff, 1792) - Florida, sud-est degli Stati Uniti
  • Trachemys scripta troostii (Holbrook, 1836) - Tennessee e Kentucky

 

È un rettile ad attività diurna e sebbene la tartaruga sia un’abilissima nuotatrice trascorre molto tempo ad esporsi al sole ad una temperatura compresa tra 10° e 37°C. È opportuno tenere sotto controllo le temperature che, se superiori al range appena descritto, possono rappresentare un pericolo per il rettile specialmente in assenza di un luogo di rifugio dove ripararsi. 

 

Le dimensioni degli adulti variano da 12,5 a 28 cm; le femmine raggiungono anche taglie superiori.

 

La distinzione dei sessi avviene attraverso l'osservazione dei caratteri sessuali secondari e  evidenti nei soggetti sub adulti, quali la coda che nel maschio è più lunga di quella della femmina che invece si presenta corta e tozza. 

 

Inoltre le unghie delle zampe anteriori sono molto sviluppate nel maschio e il piastrone risulta concavo al contrario la femmina è caratterizzata da unghie anteriori più corte e piastrone piatto.

Detenzione

Per l’alloggio in cattività è ideale disporre di una vasca abbastanza ampia e facilmente sanificabile. Le dimensioni della vasca variano in base alla dimensione della tartaruga. A titolo esemplificativo, le tartarughe fino a 10 cm di lunghezza possono essere tenute in un ambiente di 60 x 30 x 30 cm. Dunque al crescere della tartaruga, si dovrà prendere una vasca proporzionalmente più grande. 

 

Per ciò che attiene la profondità dell’acqua per le tartarughe neonate non deve superare i 5 cm mente per quelle più grandi deve essere pari alla lunghezza del carapace (ad esempio per una tartaruga di 10 cm l’acqua deve essere profonda 10 cm).

 

Le tartarughe devono avere la possibilità di accedere facilmente ad una zona emersa asciutta che può essere costituita da un pezzo di legno o da alcune rocce. Occorre porre molta attenzione affinché gli animali non abbiano la possibilità di restare intrappolati sott'acqua smuovendo oggetti pesanti, perché questo ne causerebbe l’annegamento. 

 

Non si devono utilizzare per il fondo la sabbia, la ghiaia o altro materiale costituito da particelle che possono essere ingoiate, le quali causerebbero facilmente costipazione intestinale.

 

È necessario mettere una lampada UVA-UVB 5% che permette alle tartarughe di sintetizzare le vitamine e di far progredire la calcificazione del carapace e, una riscaldante in corrispondenza della zona emersa da 40-100 watt, a seconda delle dimensioni del terrario, in modo da creare un punto ( potz tra i 25-30°C) in cui le tartarughe possano riscaldarsi come se si esponessero al sole.

 

Inoltre è importante creare un gradiente variabile di temperatura, indispensabile per il benessere del rettile, che può in questo modo spostarsi scegliendo di fatto la temperatura a suo piacimento. 

 

Le lampade vanno lasciate accese per almeno 8-12 ore al giorno.

 

La lampada a ultravioletti serve a sostituire la luce solare, e chiaramente non è necessaria se le tartarughe vengono sistemate all’aperto o se vengono esposte regolarmente al sole. Occorre sottolineare che la luce solare filtrata da un vetro o dal plexiglas non apporta raggi ultravioletti.

 

Quando diminuiscono le temperature questi animali tendono a ridurre il consumo alimentare e i movimenti fino ad andare in letargo quando le temperature diventano inferiori ai 10°C.

 

Uno dei problemi principali è rappresentato dall’igiene dell’acqua, che deve essere mantenuta più pulita possibile se si vogliono evitare problemi di salute, per cui è consigliabile installare un filtro da acquario. Anche con l’uso di un buon sistema di filtraggio, circa ogni 20 giorni è necessario cambiare l’acqua per metà del suo volume.

Alimentazione

Le tartarughe piccole devono essere alimentate tutti i giorni; man mano che crescono la frequenza dei pasti va diminuita, fino ad arrivare a 2-3 volte alla settimana negli individui adulti.

 

L’alimentazione delle tartarughe acquatiche può creare grossi problemi di igiene dell’acqua. Per tale ragione l’ideale è di alimentare le tartarughe in una vasca separata. 

 

In cattività si deve offrire una varietà più ampia possibile di alimenti proteici: pesciolini (latterini, acquadelle, arborelle), lombrichi, lumache e molluschi. 

 

La carne non è un alimento bilanciato perché non contiene calcio e se fornita cruda può potenzialmente trasmettere infezioni da Salmonella. 

 

Come alimenti vegetali possiamo somministrare: lattuga romana, carote grattate, foglie di carota, fagiolini, tarassaco, trifoglio, piccole quantità di frutta e altri alimenti adatti alla dieta delle tartarughe erbivore.

 

Il mangime costituito di soli gamberetti essiccati non è assolutamente indicato ne  da preferire come alimento esclusivo poiché è completamente sbilanciato e privo di vitamine indispensabili. 

 

Le tartarughine alimentate solo con questo tipo di mangime finiscono inevitabilmente per sviluppare gravi carenze vitaminiche che, se non corrette in tempo, a lungo andare causano problemi metabolici molto gravi.

 

Molte tartarughe rifiutano di assumere vegetali ed un trucco per indurle a mangiarli sta nel mescolare una quota di vegetali a pezzetti combinato con un alimento particolarmente gradito alla tartaruga, ad esempio i pesciolini. Progressivamente si aumenta la quota di verdure e si riduce quella dell’alimento gradito, in modo da indurre l’animale ad accettare le verdure.

Legislazione

La Trachemys è inserita nell'elenco mondiale delle 100 tra le specie più invasive.

 

Questa specie viene comunemente ritenuta una temibile predatrice di anfibi, pesci e uccelli acquatici nonché concausa della diminuzione degli esemplari di tartaruga acquatica italiana Emys orbicularis.

 

Con l'entrata in vigore del Decreto Legislativo 230/2017 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 gennaio 2018, dal 14 febbraio 2018 sono in vigore i seguenti divieti per la testuggine palustre americana, cioè gli esemplari appartenenti alla specie "Trachemys scripta":

  • riproduzione
  • acquisto
  • vendita e/o scambio
  • rilascio

Sarà comunque possibile continuare a detenere specie esotiche invasive come animali da compagnia, facendo la denuncia di possesso entro agosto 2019 e garantendo di occuparsi della custodia dell'esemplare per sempre, evitando la riproduzione e le possibili fughe. La modulistica necessaria per la denuncia è scaricabile di seguito.

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DENUNCIA POSSESSO SPECIE INVASIVE.pdf
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Dr.ssa Viviana Gangemi DVM - Spec. TePACS